Oggi sempre più giovani si trovano isolati e socialmente ritirati. Si parla spesso di “Hikikomori”, un fenomeno emerso in Giappone nella seconda metà degli anni ’80, definito come “la condizione di persone che rimangono in clausura, ritirate dalle loro case per più di sei mesi, senza lavorare o andare a scuola. Non hanno relazioni sociali a parte quelle familiari. Non soffrono di disturbi mentali come depressione, allucinazioni o deliri”.

Questo problema si sta sviluppando silenziosamente in molti Paesi, tra cui la Francia, dove alcuni giovani vogliono evitare ogni contatto, non essere più sollecitati da altri, non prendere più impegni; si instaura un vero e proprio impoverimento delle relazioni, in quanto un ritiro sociale più o meno significativo, a volte massiccio, colpisce non solo i giovani ma anche tutti coloro che li circondano.

Il professore Tadaaki Furuhashi*, psichiatra responsabile della salute mentale degli studenti presso l’Università di Nagoya, è uno specialista del fenomeno Hikikomori. Ha pubblicato diverse opere sull’argomento.
Mitra Krause** è psicoanalista e psicologo clinico presso l’Associazione “Détours” Ithaque e membro di Afhiki.